martedì, settembre 28, 2010

Molte verità separate, non appena sono in numero abbastanza grande, offrono così vivamente allo spirito la loro relazione e la loro reciproca dipendenza, da sembrare che dopo essere state staccate le une dalle altre con una specie di violenza, cerchino naturalmente di riunirsi.

Bernard le Bovier de Fontenelle,
Préface sur l'utilité des mathematiques

domenica, settembre 26, 2010

- Ricordi Carmela? - mi dice, e io per quanto mi sforzi non mi ricordo di una ragazza con quel nome. Poi mi è chiaro.

[...]

Pronunciare la parola amore è imbarazzante. La lingua si ferma, come stanca di fare un percorso noto, che troppe volte è stato fatto e ormai non vuole più rifare. Come un suono troppo conosciuto. Come le cantilene che si pronunciano senza badare al significato. O come le preghiere che possiedono spesso una sacralità che perde ogni contenuto e diviene solo ritualità. C'è un momento, però, in cui una parola insalivata da troppe bocche, manovrata e slabbrata da troppe mani incaute, diventa immacolata. E non si capisce bene il motivo, non si potrebbe ripercorrere al contrario la strada per poterlo rifare. Accade e basta.

Ascoltando Maria sussurrare quel verso, mi sembrò come aver capito ogni cosa finalmente, come se mi avesse dato il più prezioso degli insegnamenti, che ero andato a cercare lontano, nel fondo dei barili di parole, nella metafisiche dei teoremi, e che invece avevo lì, semplice e risolto. Mescolando come i bussolotti nel paniere dei pensieri e degli aforismi avevo cercato risposte che non mi soddisfacevano, che non mi avevano fatto capire niente. E ora ogni volta che non ne ho cognizione, ogni volta che mi manca la definizione, ogni volta che non ne sento il senso finale, ora so bene qual è la verità dell'amore. L'unica che il petto ancora ascolta e capisce: il contrario della morte.

R. Saviano et al., "Sei fuori posto", Einaudi

venerdì, settembre 24, 2010

- Non avevo risposte perché mi facevo le domande sbagliate. Tu devi farti la domanda giusta.

- E qual'è?

- Tutto quello che hai fatto, ti ha reso la vita migliore?

[American History X]

giovedì, settembre 23, 2010

Don Chisciotte

Il cavaliere dell'eterna gioventù
seguì, verso la cinquantina,
la legge che batteva nel suo cuore.
Partì un bel mattino di luglio
per conquistare il bello, il vero, il giusto.
Davanti a lui c'era il mondo
coi suoi giganti assurdi e abietti
sotto di lui Ronzinante
triste ed eroico.

Lo so
quando si è presi da questa passione
e il cuore ha un peso rispettabile
non c'è niente da fare, Don Chisciotte,
niente da fare
è necessario battersi
contro i mulini a vento.

Hai ragione tu, Dulcinea
è la donna più bella del mondo
certo
bisognava gridarlo in faccia
ai bottegai
certo
dovevano buttartisi addosso
e coprirti di botte
ma tu sei il cavaliere invincibile degli assetati
tu continuerai a vivere come una fiamma
nel tuo pesante guscio di ferro
e Dulcinea
sarà ogni giorno più bella.

Nazim Hikmet

lunedì, settembre 20, 2010

Gli uomini viaggiano per meravigliarsi
dell'altezza delle montagne,
delle enormi onde del mare,
dei lunghi corsi dei fiumi,
dell'immensa superficie dell'oceano,
del movimento circolare delle stelle,
e passano vicino a loro stessi senza meravigliarsi

Sant'Agostino

domenica, settembre 19, 2010

La vita è troppo breve per avere dei nemici

Pensi di avere un limite, così provi a toccare questo limite.

Accade qualcosa. E immediatamente riesci a correre un po' più forte, grazie al potere della tua mente, alla tua determinazione, al tuo istinto e grazie all'esperienza.

Puoi volare molto in alto.

Non si tratta solo di tonicità o forza muscolare.
Si tratta della potenza fisica che ricavi parlando al tuo corpo e alla tua mente.

E lo si impara solo facendolo, credo.

C'è qualcosa di speciale nel concentrarsi su sé stessi, nel conoscere i propri limiti, capire la natura della propria forza, quali sono le proprie capacità, per cercare di arrivare ad essere una persona meno spigolosa.



La cosa più importante è essere te stesso, senza permettere a nessuno di ostacolarti, senza essere diverso perché qualcuno vuole che tu sia diverso.

Devi essere te stesso.

Molte volte farai degli errori a causa della tua personalità, del carattere o delle interferenze che puoi trovare lungo il tuo cammino.

Solo così puoi imparare: dai tuoi errori.
E' questa la cosa principale: utilizzare gli errori per imparare.

Io credo nell'abilità di concentrarsi profondamente, in modo da rendere e progredire ancora di più.



Una volta che hai vinto, devi andare avanti fino alla fine.
Perché ti impegni ad un livello tale per il quale non esistono compromessi.

Devi dare tutto ciò che hai. Tutto, assolutamente tutto.
E qualche volta trovi un po' di più perché se cerchi di più, trovi di più, se vuoi stare in testa, se vuoi vincere.

Quando si è sotto pressione, in un campionato o in una gara particolare, colui che sa combinare aggressività e calcolo otterrà il miglior risultato.

E si ha bisogno di una mente lucida per capire quando è il momento giusto per essere aggressivi e quando bisogna fare dei calcoli.

Per vincere un mondiale bisogna combinare questi due elementi, nelle dosi giuste, al momento giusto.



Siamo fatti di emozioni, tutti quanti fondamentalmente cerchiamo emozioni. La questione sta nel trovare il modo di affrontarle. Ci sono molti modi di affrontare le emozioni.

Per esempio, noi che facciamo i piloti abbiamo a che fare con qualcosa di diverso. E' perché noi siamo sempre esposti al pericolo: il pericolo di farsi male, il pericolo di morire.

Se ho fatto le cose che ho fatto è perché ho avuto, nella vita, una grande possibilità.

Crescere nel modo giusto, vivere bene, godere di una buona salute, imparare molto. E sono stato aiutato, nei momenti giusti, ad andare nella giusta direzione.


Ayrton Senna

mercoledì, settembre 15, 2010

Vaffanculo a chi mi dice cosa fare e cosa non fare solo per il piacere di dare fiato alle corde vocali

Vaffanculo a quegli incapaci che invece di agire continuano a piangersi addosso a vita senza cambiare una virgola

Vaffanculo a tutti gli imbroglioni e alle teste di cazzo che la nostra vita la rovinano ogni santo giorno

Vaffanculo a chi parla di rispetto e del rispetto, invece, non ha proprio la concezione

Vaffanculo a chi finge, a volte così tanto spudoratamente, e spesso a se stesso

Vaffanculo a chi non ha neanche idea di cosa voglia dire impegnarsi anima e corpo, nè al lavoro, nè nei rapporti personali

E vaffanculo agli orgogliosi, che fanno tanto i duri e dentro sono più fragili della porcellana, ma dirlo gli costa

Ci muoiono popoli interi per l'orgoglio

martedì, settembre 14, 2010

A ridere c’è il rischio di apparire sciocchi;
A piangere c’è il rischio di essere chiamati sentimentali;
A stabilire un contatto con un altro c’è il rischio di farsi coinvolgere;
A mostrare i propri sentimenti c’è il rischio di mostrare il vostro vero io;
A esporre le vostre idee e i vostri sogni c’è il rischio d’essere chiamati ingenui;
Ad amare c’è il rischio di non essere corrisposti;
A vivere c’è il rischio di morire;
A sperare c’è il rischio della disperazione e
A tentare c’è il rischio del fallimento.

Ma bisogna correre i rischi, perché il rischio più grande nella vita è quello di non rischiare nulla.
La persona che non rischia nulla, non è nulla e non diviene nulla. Può evitare la sofferenza e l’angoscia, ma non può imparare a sentire e cambiare e progredire e amare e vivere. Incatenata alle sue certezze, è schiava. Ha rinunciato alla libertà.

Solo la persona che rischia è veramente libera.

Leo Buscaglia

lunedì, settembre 06, 2010

Quante vite viviamo?

Quante volte si muore?

Si dice che nel preciso istante della morte, tutti perdiamo 21 grammi di peso, nessuno escluso.

Ma quanto c'è in 21 grammi?

Quanto va perduto?

Quando li perdiamo quei 21 grammi?

Quanto se ne va con loro?

Quanto si guadagna?

Quanto si guadagna?

Ventuno grammi.

Il peso di 5 nichelini, uno sull'altro. Il peso di un colibrì, di una barretta di cioccolato.

Quanto valgono, 21 grammi?

domenica, settembre 05, 2010

Non voglio sentirmi intelligente guardando dei cretini.

Voglio sentirmi cretino guardando persone intelligenti.

F. Battiato

giovedì, settembre 02, 2010

Distacco.



Per colmare un vuoto devi inserire ciò che l'ha causato.

Se lo riempi con altro, ancora di più spalancherà le fauci.

Non si chiude un abisso con l'aria.

E. Dickinson

mercoledì, settembre 01, 2010

Diecisuzero:

Dieci son le cose che vorrei chiarire
gli scontrini dei negozi che vorrei conservare
le cassette noleggiate che dovrei restituire
non ammucchiare

nove i buoni pasto ancora da sfruttare
in tavole calde apparecchiate male a mangiare per ore
schifezze e dolore

otto sono i giorni da buttare
a marcire in una stanza e pregare in tuo nome
solo nel mio terrore

sette le chiamate perse sul tuo cellulare
il mio nome in pochi pixel che non vuoi più vedere
e ti sembra normale

sei sono gli accordi di questa canzone
come le corde della mia chitarra che non vuol più suonare
ma dovrei continuare

cinque i piani immaginari che volevo realizzare
sulle nostre vite i tuoi discorsi che sono andati a male
me lo dovevo aspettare

quattro gli assi nella manica del baro
i punti di sutura da applicare e credimi deve far male
ma il dolore è nel cuore

tre sono i delitti che commetterei
come scheletri nel tuo armadio che io non aprirei
mai

due sono le nostre foto un po' sbiadite
le nostre anime siamesi divise dall'ossessione
di una vita normale

zero son le cose che mi restano da dire

Ciao Papà