martedì, ottobre 23, 2012

La rosa bianca (A. Bertolucci)

Coglierò per te l'ultima rosa del giardino
La rosa bianca che fiorisce nelle prime nebbie
Le avide api l'hanno visitata sino a ieri
Ma è ancora così dolce che fa tremare
È un ritratto di te a trent'anni
Un po' smemorata, come tu sarai allora

lunedì, ottobre 08, 2012

Ti ho sognata anche stanotte.

And I built a home
For you
For me

Until it disappeared
From me
From you

And now, it's time to leave and turn to dust

venerdì, agosto 31, 2012

Sehnsucht ‹∫éen∫ukħt› s. f., ted. [comp. di (sich) sehnen «desiderare» e Sucht «brama»]. – Brama, desiderio struggente di un bene irraggiungibile: una vera e propria Sehnsucht, quell’aspirazione impastata di lagrimosa inutilità (De Lollis).

martedì, agosto 28, 2012

lunedì, maggio 28, 2012

Sei sfortunato se inciampi e perdi la corriera o se ti cade un ramo sulla testa quando passi sotto un albero. Quando accadono cose importanti, anche cose che fanno soffrire, non è sfortuna: è la tua vita e devi solo trovare il modo per continuare, al meglio. E per quanto riguarda la solitudine non lasciarti spaventare dalla parola. [...] La solitudine nasce quando non respiri abbastanza, quando non ti accorgi dei cambiamenti e quando hai un unico sogno che bussa tutte le notti nella tua testa. Non ti scrivo, quindi, perché mi sento sola. Ti scrivo e vorrei parlarti perché tu ti convinca di non essere sola. Per allontanare da te quest'idea sbagliata. Se ami te stessa, ami la vita e la vita non ci lascia mai soli. Stanchi, a volte, ma mai soli. --- Da "se ti abbraccio non aver paura" di Fulvio Ervas.

lunedì, maggio 07, 2012

Soldi soldi soldi per andare via lontano dall'agonia, dalla pazzia, dalla polizia che smania sempre di portarti via Comprare scarpe nuove una macchina che vale gran riserva color caviale sul tavolino di marzapane non comprerò più cordiale al discount della statale N.3 Ballerine danzano sul lucido parquet vassoio ripieno di cliché vassoio che gocciola sul cachè lascialo lì sul mio divino divano firmato di fino di pelle di uomo coperto d'erto sono un esperto di archi e tetture, di architetture ma le tette, maledette a me piacciono di più Manicure per vezzo pedicure per l'olezzo non sono avvezzo a guardare il prezzo nelle vetrine delle burine comprerò men che nulla ed un botton (parapa ponzi ponzi pò) Questa taverna piena d'infami che sembrano scesi tutti dai rami diventerà un circolo onesto non uscirà pesto nessuno smetteremo di spegnere il fumo spartire un pò per uno buon profumo sulla pelle finalmente facce belle son porcari ma brutti rari questi bari dei miei compari amici miei Le gocciola sul lucido parquet vassoio ripieno di cliché vassoio che gocciola sul cachè lascialo lì per tutto il dì sulle sedie da biennale sembra Natale col capitale l'addominale non fa più male pance vuote, gambe corte volutamente sono contorte le ambizioni degli artisti buffoni di corte fan buffi a carte beffati dal vino non hanno un quattrino Sarò prodigo, sono un esperto di miseri e corde, di misericordie ma le scorte, nelle sporte a me piacciono di più Questi borghesi cuccioli, cuccioli riccioli, riccioli pieni di spiccioli con le bocche a somiglianza del buchino sotto la panza della gallina del contadino che essendo mio cugino vive da latifondista con una lista parlamentare tanto a parlare lui ci sa fare costruire una pista privata capolista la squadra comprata per niente rubata sarà la partita si sa chi più paga e pur chi più spera e chi spara di più Dicevo i borghesi spiriti illesi sempre tesi a leggere tesi arnesi difesi da forse palesi vulnerabili arresi e sospesi a pesi d'oro tutti in coro davanti alle cifre da me elargite chineranno la testa un po' e baceranno come si dice pure lo zero del mio popò Dolori e dollari mezzadri e nobili ciurme di poveri ancorate alla baia del whisky sulla sponda chiamata bicchiere se io muoio tu te ne infischi che da sempre lo piazzi nel sedere se l'oste al vino ci ha messo l'acqua noi s'annacquano

martedì, marzo 27, 2012

domenica, gennaio 15, 2012

La gente si ama a vicenda, senza saper nulla dell’amore: é come se dei mendicanti chiedessero l’elemosina tra di loro, pensando che l’altro sia un imperatore. Entrambi pensano la stessa cosa: "l’altro è un imperatore". Ma entrambi sono mendicanti, prima o poi la realtà si manifesterà e allora ci sarà infelicità e sofferenza. Allora penserai di essere stato ingannato: “Questo mendicante ha cercato di spacciarsi per un imperatore!”, ma questa è una vera assurdità. Eri tu che pensavi a lui come un imperatore; e la situazione è identica anche sull’altro versante: l’altro pensa che l’hai ingannato, spacciandoti per un imperatore, mentre sei solo un mendicante. Quando entrambi i mendicanti scoprono di essere solo dei mendicanti, cos’altro possono fare se non essere furiosi, esplodere di rabbia, aggredirsi a vicenda, odiarsi a morte? (Osho)

Ciao Papà