lunedì, ottobre 11, 2010

"Chi vive per tradizione etnica in un mondo
abitato da estrovertiti, i cui segreti,
i cui cedimenti sono sensuali e non sentimentali,
non può non interessarsi del rapporto,
come forma concreta di una vita vissuta
nella superficie esterna, sociale
in un senso primordiale della parola."

P. P. Pasolini
La pioggia copriva le lacrime di lei,
    rinchiusa nel suo guscio invisibile,
        fatto di silenzi e pensieri nascosti.

domenica, ottobre 10, 2010





Che giorno è?
è un giorno che mi affronta e che mi vince

Io vedo te
nel sangue, nel fiume, nel corpo

Nel fiume, nel corpo, mi perdo
e ti ottengo

Nel fiume, nel corpo, mi perdo
e ti ottengo

Che giorno è?
è un giorno che mi invita e poi mi lascia

Io vivo in te
nel sangue, nel fiume, nel corpo

Nel fiume, nel corpo, mi perdo
e ti ottengo

Nel fiume, nel corpo, mi perdo
e ti ottengo

giovedì, ottobre 07, 2010

Avoiding danger is no safer in the long run than outright exposure.

Life is either a daring adventure, or nothing.

Helen Keller

lunedì, ottobre 04, 2010

La mia vita è come un treno. Una vecchia, maestosa, sbuffante locomotiva a vapore.

È come un treno, però senza destinazione, e capace solo di andare avanti.

Nel viaggio, tante stazioni. Alcune lontane, altre vicinissime. Alcune in pianura, facili da raggiungere, e altre in montagna, sotto la neve o nella bufera. Alcune carine, altre di quelle che non ti fermeresti neanche un secondo. E poche, pochissime, sono quelle che non lasceresti mai. Ma devi.

Nel convoglio ci sono diverse carrozze. E su quelle carrozze c'è o ci è passata tutta la gente che conosco. In fondo il vagone "lavoro"', poi quello "conoscenti", e subito dopo i "parenti". Più avanti, più piccolo, quello degli "amici". Capita spesso che le persone si trasferiscano da un vagone all'altro. Di solito c'è più movimento nel fondo, c'è molto meno controllo. Attaccato alla locomotiva ce n'è uno minuscolo, con mamma, papà e Davide.

Io sto alla guida, a spalare carbone per la caldaia.

Accanto a me, adesso c'è un posto vuoto.

È quello dell'altro macchinista. È un posto importante, certamente. Un posto dedicato a chi aveva deciso di comune accordo di saltare sullo stesso binario, con la propria locomotiva, i propri vagoni, i propri passeggeri; e unire il tutto, per vedere di raggiungere mete comuni, migliorare il percorso e sforzarsi di meno. O più semplicemente aiutarsi, tenerle in corsa quelle due locomotive, lucidarle per bene. Amarsi.

È un guaio, non puoi pensare che qualsiasi locomotiva possa andare bene. C'è quella più veloce, quella più bella, quella sgangherata, quella che non riesce a tenere il passo... Non è che dalla mattina alla sera ti ritrovi il modello compatibile con la tua. Quando e se ti capita ringrazi il cielo. Ogni tanto sferragliano, gli dai pressione, calore, e si risistemano.

Anche se non ti aspetti che al primo strattone si scassi il gancio, in verità.

Continuo a spalare carbone.

Ciao Papà