"L'umanità è maledetta se per dare prova di coraggio si condanna eternamente a uccidere.
Il coraggio oggi non è far vagare sul mondo la terribile nube della guerra.
Il coraggio non è lasciare alla forza la soluzione di conflitti che la ragione può risolvere.
Per voi il coraggio dev'essere quello di ogni ora: è saper sopportare le prove fisiche e morali che la vita impone di continuo.
Il coraggio è scegliere un mestiere, farlo bene, non disgustarsi per dettagli monotoni e fastidiosi. In qualunque mestiere bisogna essere sia pratici sia filosofi.
Il coraggio è capire qual è la propria vita, precisarla, approfondirla e al tempo stesso coordinarla con la vita in generale.
Il coraggio è tenere d'occhio la propria macchina per filare o per tessere in modo che nessun filo si rompa, e tuttavia prepararsi ad un ordine sociale più grande e fraterno in cui la macchina sarà al servizio dei lavoratori liberati.
Il coraggio è accettare le nuove condizioni che la vita propone alla scienza e all'arte, accogliere ed esplorare la complessità quasi infinita dei fatti e dei dettagli, e al tempo stesso illuminare questa realtà enorme e confusa con delle idee generali, organizzarla e sollevarla con la bellezza sacra delle forme e dei ritmi.
Il coraggio è dominare i propri errori, soffrirne ma non esserne sopraffatti e continuare il proprio cammino. È andare verso l'ideale comprendendo la realtà. È agire e dedicarsi alle grandi cause senza sapere quale ricompensa riserverà al nostro sforzo l'universo, né se una ricompensa ci sarà.
Il coraggio è cercare la verità e dirla, non cedere alla menzogna, non associarsi alle urla dei fanatici."
Jean Jaurès
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