Innamorarsi è raro, ma non difficile.
La vera impresa è conservare quel sogno d'amore anche dopo la sua trasformazione in realtà. Perché se incontrarsi resta una magia, è non perdersi la vera favola.
M. Gramellini
giovedì, dicembre 22, 2016
martedì, settembre 20, 2016
mercoledì, settembre 07, 2016
"Noi non possiamo fare nulla. Il problema non sono le bruciature, ma il fumo che ha respirato. I gas esalati lo hanno bruciato dentro. Se vuole vivere deve farlo lui, deve restare sveglio e lottare".
Quarantadue giorni dopo Niki Lauda è a Monza.
Un titolo mondiale da difendere e riconquistare, l'orgoglio che non ci sta a vedere Carlos Reutemann al suo posto. Ma soprattutto in mente quelle parole, pronunciate mentre lui era lì, sveglio, cosciente, in bilico.
Ma Niki perde sangue, tanto. Le ferite non lo hanno abbandonato; i segni del rogo più famoso della F1 non se ne sono andati e mai se ne andranno. Soffre, urla, rischia. Le sue ferite, vive, rendono terribile anche solo indossare il casco. Sulla griglia il sangue pervade il suo volto, ma Lauda è lì per scacciarle per sempre quelle fiamme, inondandole di coraggio.
Quinto in qualifica, primo delle Ferrari. Regazzoni e Reutemann allibiti.
In gara fatica, ma poi si sblocca, gli automatismi tornano, il piede è sempre lui. Rimonta, conclude quarto, davanti a Reutemann, ingaggiato durante quelle ore convulse nelle quali forse nessuno avrebbe scommesso un centesimo sulla sua vita. Figuriamoci sul ritorno in pista. Ma Lauda ha già cancellato tutto.
"Il cervello di un pilota di Formula 1 è diverso. Non restano tracce di un incidente, neanche se è quasi mortale. La paura, il pericolo, scivolano via appena torni al volante. È un attimo. Le persone normali che non riescono a superare subito il problema se lo portano dietro per il resto della vita tremando al solo pensiero.
Un pilota non trema."
Quarantadue giorni dopo Niki Lauda è a Monza.
Un titolo mondiale da difendere e riconquistare, l'orgoglio che non ci sta a vedere Carlos Reutemann al suo posto. Ma soprattutto in mente quelle parole, pronunciate mentre lui era lì, sveglio, cosciente, in bilico.
Ma Niki perde sangue, tanto. Le ferite non lo hanno abbandonato; i segni del rogo più famoso della F1 non se ne sono andati e mai se ne andranno. Soffre, urla, rischia. Le sue ferite, vive, rendono terribile anche solo indossare il casco. Sulla griglia il sangue pervade il suo volto, ma Lauda è lì per scacciarle per sempre quelle fiamme, inondandole di coraggio.
Quinto in qualifica, primo delle Ferrari. Regazzoni e Reutemann allibiti.
In gara fatica, ma poi si sblocca, gli automatismi tornano, il piede è sempre lui. Rimonta, conclude quarto, davanti a Reutemann, ingaggiato durante quelle ore convulse nelle quali forse nessuno avrebbe scommesso un centesimo sulla sua vita. Figuriamoci sul ritorno in pista. Ma Lauda ha già cancellato tutto.
"Il cervello di un pilota di Formula 1 è diverso. Non restano tracce di un incidente, neanche se è quasi mortale. La paura, il pericolo, scivolano via appena torni al volante. È un attimo. Le persone normali che non riescono a superare subito il problema se lo portano dietro per il resto della vita tremando al solo pensiero.
Un pilota non trema."
mercoledì, aprile 06, 2016
mercoledì, marzo 16, 2016
Speravo di avere finito di cercare.
Mi sono trovato all’improvviso a tornare indietro di cinque, sei anni, a ritrovarmi ventottenne, nella stessa condizione di un ventottenne.
Vallo a spiegare poi.
Ti senti fastidiosamente più grande dell’età che ti danno.
Inizi a pensare ad avere un certo tipo di vita, attiva e divertente ma fondamentalmente tranquilla, e ti ritrovi in mano con un pugno di mosche.
Per avere inseguito sempre la tua testa.
Avrei potuto avere il cosiddetto “posto fisso”, ma mi sarei sentito in gabbia.
Avrei potuto accontentarmi della prima persona praticamente devota a me che mi fosse capitata sotto mano, ma non l’ho accettata.
Avrei potuto, ma non l’ho voluto.
Vallo a spiegare poi.
Che ti ritrovi inconsapevolmente a fare male alle persone che ami, i tuoi genitori, tuo fratello, la tua compagna, i tuoi amici. Semplicemente perché hai dato fiducia alle tue idee. Sbagliando, forse, ogni volta.
In qualche momento avrei voluto essere “più a cazzi miei” e ascoltare meno bisogni e necessità degli altri. Semplicemente, però, non sarei mai stato lo stesso che hai conosciuto, sia nel bene che nel male.
A chiunque stia leggendo queste parole: scusa.
Sono stanco però.
Mi sono trovato all’improvviso a tornare indietro di cinque, sei anni, a ritrovarmi ventottenne, nella stessa condizione di un ventottenne.
Vallo a spiegare poi.
Ti senti fastidiosamente più grande dell’età che ti danno.
Inizi a pensare ad avere un certo tipo di vita, attiva e divertente ma fondamentalmente tranquilla, e ti ritrovi in mano con un pugno di mosche.
Per avere inseguito sempre la tua testa.
Avrei potuto avere il cosiddetto “posto fisso”, ma mi sarei sentito in gabbia.
Avrei potuto accontentarmi della prima persona praticamente devota a me che mi fosse capitata sotto mano, ma non l’ho accettata.
Avrei potuto, ma non l’ho voluto.
Vallo a spiegare poi.
Che ti ritrovi inconsapevolmente a fare male alle persone che ami, i tuoi genitori, tuo fratello, la tua compagna, i tuoi amici. Semplicemente perché hai dato fiducia alle tue idee. Sbagliando, forse, ogni volta.
In qualche momento avrei voluto essere “più a cazzi miei” e ascoltare meno bisogni e necessità degli altri. Semplicemente, però, non sarei mai stato lo stesso che hai conosciuto, sia nel bene che nel male.
A chiunque stia leggendo queste parole: scusa.
Sono stanco però.
giovedì, marzo 03, 2016
Se hai intenzione di tentare, fallo fino in fondo.
Altrimenti non cominciare mai.
Se hai intenzione di tentare, fallo fino in fondo
Ciò potrebbe significare perdere fidanzate,
mogli, parenti, impieghi
e forse la tua mente.
Fallo fino in fondo.
Potrebbe significare non mangiare per 3 o 4 giorni.
Potrebbe significare gelare su una panchina del parco.
Potrebbe significare prigione, potrebbe significare derisione, scherno, isolamento.
L'isolamento è il regalo, le altre sono una prova della tua resistenza, di quanto tu realmente voglia farlo.
E lo farai a dispetto dell'emarginazione e delle peggiori diseguaglianze. E ciò sarà migliore di qualsiasi altra cosa tu possa immaginare.
Se hai intenzione di tentare,
fallo fino in fondo.
Non esiste sensazione altrettanto bella.
Sarai solo con gli Dei.
E le notti arderanno tra le fiamme.
Fallo, fallo, fallo.
FALLO!
Fino in fondo,
fino in fondo
Cavalcherai la vita fino alla risata perfetta
È l'unica battaglia giusta che esista.
Charles Bukowski
Altrimenti non cominciare mai.
Se hai intenzione di tentare, fallo fino in fondo
Ciò potrebbe significare perdere fidanzate,
mogli, parenti, impieghi
e forse la tua mente.
Fallo fino in fondo.
Potrebbe significare non mangiare per 3 o 4 giorni.
Potrebbe significare gelare su una panchina del parco.
Potrebbe significare prigione, potrebbe significare derisione, scherno, isolamento.
L'isolamento è il regalo, le altre sono una prova della tua resistenza, di quanto tu realmente voglia farlo.
E lo farai a dispetto dell'emarginazione e delle peggiori diseguaglianze. E ciò sarà migliore di qualsiasi altra cosa tu possa immaginare.
Se hai intenzione di tentare,
fallo fino in fondo.
Non esiste sensazione altrettanto bella.
Sarai solo con gli Dei.
E le notti arderanno tra le fiamme.
Fallo, fallo, fallo.
FALLO!
Fino in fondo,
fino in fondo
Cavalcherai la vita fino alla risata perfetta
È l'unica battaglia giusta che esista.
Charles Bukowski
martedì, marzo 01, 2016
~ cycle ~
As the sun and the moon
that rise and fall
As an eternal wheel
which is life for all of us
I was, I am, I will
light and dark
Until the end
that rise and fall
As an eternal wheel
which is life for all of us
I was, I am, I will
light and dark
Until the end
martedì, febbraio 16, 2016
sabato, gennaio 23, 2016
sabato, gennaio 09, 2016
venerdì, gennaio 08, 2016
mercoledì, gennaio 06, 2016
Guardami, guardami di più
Oltre l'istinto, quanta anima!
Cercala, cercala se c'è
Sotto un ritardo del cuore deserto
Tocca anima!
Magari che ci fosse l'anima in questo tempo di caucciù
Pieno di uomini e di nuvole, come noi
Prendimi: siamo uguali noi - io e te sorella - quanta anima!
Toccala, provami che c'è - io e te sorella - né cielo né terra, siamo anima!
Magari che ci fosse l'anima in questo minimo che c'è
Con un bastone, dietro a un angolo, che aspetta me, magari te!
Sta in chi ti grida in mezzo al traffico, che grida forte "Che bella musica che fai!"
Sta nelle idee che si ribellano, che ti cambiano
Ci sono quelli che perdono ma che non si perdono, imperfetti, indistruttibili, costretti a essere liberi
Sa' che cosa c'è? Hanno una specie di anima, che è sacra come i raggi di sole
Magari che ci fosse l'anima
Sta in una mano quando c'è
Sta in chi sparisce in fondo a un attimo anche se un angelo davvero, davvero non è
Magari che ci fosse l'anima in mezzo al minimo che c'è
Sta in questa specie di giocattolo che siamo noi
Oltre l'istinto, quanta anima!
Cercala, cercala se c'è
Sotto un ritardo del cuore deserto
Tocca anima!
Magari che ci fosse l'anima in questo tempo di caucciù
Pieno di uomini e di nuvole, come noi
Prendimi: siamo uguali noi - io e te sorella - quanta anima!
Toccala, provami che c'è - io e te sorella - né cielo né terra, siamo anima!
Magari che ci fosse l'anima in questo minimo che c'è
Con un bastone, dietro a un angolo, che aspetta me, magari te!
Sta in chi ti grida in mezzo al traffico, che grida forte "Che bella musica che fai!"
Sta nelle idee che si ribellano, che ti cambiano
Ci sono quelli che perdono ma che non si perdono, imperfetti, indistruttibili, costretti a essere liberi
Sa' che cosa c'è? Hanno una specie di anima, che è sacra come i raggi di sole
Magari che ci fosse l'anima
Sta in una mano quando c'è
Sta in chi sparisce in fondo a un attimo anche se un angelo davvero, davvero non è
Magari che ci fosse l'anima in mezzo al minimo che c'è
Sta in questa specie di giocattolo che siamo noi
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