-ripropongo un post di aprile 2005-
Il passato è come un
buco nero.
Puoi provare a scappare:
più corri, più questo cresce terribilmente alle tue spalle
e senti sfiorarti i talloni.
L'unica via di uscita è quella di voltarsi e affrontarlo, ma è come guardare dentro la tomba della donna che ami. Non puoi fuggire dal tuo passato, finirai col girare in tondo... finchè non precipiti nuovamente nello stesso buco dal quale cercavi di uscire, solo che sarà sempre più profondo.
Il passato è come un puzzle,
come uno specchio rotto.
Mentre lo metti insieme, ti tagli.
Un'immagine riflessa in continuo movimento:
e tu cambi con lei.
Potrebbe
distruggerti,
farti diventare
pazzo.
Ma potrebbe anche
salvarti.
Rivedrai tutte quelle scelte che non sapevi di aver compiuto, dal far tardi agli appuntamenti al discutere con un amico, invece di correre dalla tua amata.
Quando pensi che niente possa toccarti,
stai mentendo a te stesso.
Socchiudere le palpebre ti fa guardare nell’
oscurità che hai dentro.
La realtà non è mai come credi che sia.
Ipotizziamo che hai un’unica scelta ed è quella sbagliata.. Allora non sarebbe così sbagliata, ma si chiamerebbe destino! Bisogna fare quello che va fatto e non è mai semplice: naturalmente siamo d’accordo tutti nel disaccordo.
Il
dramma di quando si vuole una cosa è la
paura di perderla o
non riuscire mai ad averla.
Pensare rende deboli.