sabato, ottobre 28, 2006

:-°

Che il bianco sia bianco
che il nero sia nero
che uno e uno siano due
che la scienza dice il vero

dipende

e che siamo di passaggio come nuvole nell'aria
che si nasce e poi si muore
questa vita è straordinaria

dipende

dipende

da che dipende?
da che punto guardi il mondo tutto dipende

dipende

da che dipende?
da che punto guardi il mondo tutto dipende

Ma che bello questo amore
specialmente in primavera
che domani sorge il sole perchè siamo in agosto

dipende

e che più che passa il tempo
e più il vino si fa buono
e quest'onda fa su e giù
e ti porta giù e su

dipende

dipende

da che dipende?
da che punto guardi il mondo tutto dipende

dipende

da che dipende?
da che punto guardi il mondo tutto dipende

Non ho mai vissuto niente che mi piaccia come te
e non troverai nessuno che ti ami come me

dipende

e se tu dirai di si con il suono della voce
mi vedrai come morir inchiodato alla tua croce

dipende

dipende

a che dipende?
da che punto guardi il mondo tutto dipende

dipende

da che dipende?
da che punto guardi il mondo tutto dipende

domenica, ottobre 15, 2006

L'arroganza è una brutta bestia.

Vivere delle proprie convinzioni, poi, è quanto di peggio ci possa essere. Ancor più quando si fa finta - pur inconsapevolmente - di volere dimostrarsi aperti al dialogo, senza invece lasciare respiro al pensiero altrui. Per questo sono diretto (o tendo ad esserlo), nella speranza che altrettanto facciano con me gli altri.

Il risvolto della medaglia è - ahimè! - che alla fine sono io quello che sembra presuntuoso.

Non credo si cambi in meglio soltanto acquisendo la capacità di soprassedere, di "lasciar correre". Al contrario, reputo più utile scontrarsi; esprimersi fino in fondo serve a comprendersi, serve per arrivare ad accettare la persona che si ha di fronte per quello che è.


Ora che mi hanno distratto, ho perso la concetrazione.
Peccato, ero riuscito a trovare la vena "poetica" migliore per potermi esprimere.


PS: Nell'armadio ho un casino di abiti da buttare, ma ancora non l'ho fatto.

venerdì, ottobre 13, 2006

Per quelli nati negli anni '80

Lo scopo di questa missiva è quello di rendere giustizia a una generazione, quella di noi nati agli inizi degli anni '80 (anno più,anno meno) quelli che vedono la casa acquistata allora dai nostri genitori valere oggi 20 o 30 volte tanto, e che pagheranno la propria fino ai 50 anni.

Noi non abbiamo fatto la Guerra, non abbiamo visto lo sbarco sulla luna, non abbiamo vissuto gli anni di piombo, non abbiamo votato il referendum per l'aborto e la nostra memoria storica comincia coi Mondiali di Italia '90. Per non aver vissuto direttamente il '68 ci dicono che non abbiamo ideali, mentre ne sappiamo di politica più di quanto credono e più di quanto sapranno mai i nostri fratelli minori e discendenti.

Babbo Natale non sempre ci portava cio' che chiedevamo, però ci sentivamo dire, e lo sentiamo ancora, che abbiamo avuto tutto, nonostante quelli che sono venuti dopo di noi sanno che hanno avuto tutto, e nessuno glielo dice.

Siamo l'ultima generazione che ha imparato a giocare con le biglie, a saltare la corda, a giocare a lupo, a un-due-tre-stella, e allo stesso tempo i primi ad
aver giocato coi videogiochi, ad essere andati ai parchi di divertimento o aver visto i cartoni animati a colori.

Abbiamo indossato pantaloni a campana, a sigaretta, a zampa di elefante e con la cucitura storta; la nostra prima tuta è stata blu con bande bianche sulle maniche e le nostre prime scarpe da ginnastica di marca le abbiamo avute dopo i 10 anni.
Andavamo a scuola quando il 1 novembre era il giorno dei Santi e non Halloween, quando ancora si veniva bocciati, siamo stai gli ultimi a fare la Maturità e i pionieri del 3+2...

Siamo stati etichettati come Generazione X e abbiamo dovuto sorbirci Sentieri e i Visitors, Twin Peaks e Beverly Hills (ti piacquero allora, vai a rivederli adesso, vedrai che delusione). Abbiamo pianto per Candy-Candy, ci siamo innamorate dei fratelli di Georgie, abbiamo riso con Spank, ballato con Heather Parisi, cantato con Cristina D'Avena e imparato la mitologia greca con Pollon. Siamo una generazione che ha visto Maradona fare campagne contro la droga.

Siamo i primi ad essere entrati nel mondo del lavoro come Co.Co.Co. e quelli per cui non gli costa niente licenziarci. Ci ricordano sempre fatti accaduti prima che nascessimo, come se non avessimo vissuto nessun avvenimento storico. Abbiamo imparato che cos'è il terrorismo, abbiamo visto cadere il muro di Berlino, e Clinton avere relazioni improprie con la segretaria nella Stanza Ovale; siamo state le più giovani vittime di Cernobyl; quelli della nostra generazione l'hanno fatta la guerra (Kosovo, Afghanistan, Iraq, ecc.); abbiamo gridato NO NATO, fuori le basi dall'Italia, senza sapere molto bene cosa significasse, per poi capirlo di colpo un 11 di settembre.

Abbiamo imparato a programmare un videoregistratore prima di chiunque altro, abbiamo giocato a Pac-Man, odiamo Bill Gates e credevamo che internet sarebbe stato un mondo libero. Siamo la generazione di Bim Bum Bam, di Clementina-e-il-Piccolo-Mugnaio-Bianco e del Drive-in. Siamo la generazione che andò al cinema a vedere i film di Bud Spencer e Terence Hill. Quelli cresciuti ascoltando gli Europe e Nik Kamen, e gli ultimi a usare dei gettoni del telefono. Ci siamo emozionati con Superman, ET o Alla Ricerca dell'Arca Perduta.

Bevevamo il Billy e mangiavamo le Big Bubble, ma neanche le Hubba Bubba erano male; al supermercato le cassiere ci davano le caramelline di zucchero come resto. Siamo la generazione di Crystal Ball ("con Crystal Ball ci puoi giocare..."), delle sorprese del Mulino Bianco, dei mattoncini Lego a forma di mattoncino, dei Puffi, i Volutrons, Magnum P.I., Holly e Benji, Mimì Ayuara, l'Incredibile Hulk, Poochie, Yattaman, Iridella, He-Man, Lamù, Creamy, Kiss Me Licia, i Barbapa', i Mini-Pony, le Micro-Machine, Big Jim e la casa di Barbie di cartone ma con l'ascensore.

La generazione che ancora si chiede se Mila e Shiro alla fine vanno insieme.

La generazione che non ricorda l'Italia Mondiale '82, e che ci viene un riso smorzato quando ci vogliono dare a bere che l'Italia di quest'anno è la favorita...

L'ultima generazione a vedere il proprio padre caricare il portapacchi
della macchina all'inverosimile per andare in vacanza 15 giorni.

L'ultima generazione degli spinelli...

Guardandoci indietro è difficile credere che siamo ancora vivi:
viaggiavamo in macchina senza cinture, senza seggiolini speciali e senza air-bag; facevamo viaggi di 10-12 ore e non soffrivamo di sindrome da classe turista. Non avevamo porte con protezioni, armadi o flaconi di medicinali con chiusure a prova di bambino. Andavamo in bicicletta senza casco ne' protezioni per le ginocchia o i gomiti. Le altalene erano di ferro con gli spigoli vivi e il gioco delle penitenze era bestiale. Non c'erano i cellulari. Andavamo a scuola carichi di libri e quaderni, tutti infilati in una cartella che raramente aveva gli spallacci imbottiti, e tanto meno le rotelle!

Mangiavamo dolci e bevevamo bibite, ma non eravamo obesi. Al limite uno era grasso e fine. Ci attaccavamo alla stessa bottiglia per bere e nessuno si E' mai infettato. Ci trasmettevamo solo i pidocchi a scuola, cosa che le nostre madri sistemavamo lavandoci la testa con l'aceto. Non avevamo Playstation, Nintendo 64, videogiochi, 99 canali televisivi, dolby-surround, cellulari, computer e Internet, però ce la spassavamo tirandoci gavettoni e rotolandoci per terra tirando su di tutto; bevevamo l'acqua direttamente dalle fontane dei parchi, acqua non imbottigliata, che bevono anche i cani! E le ragazze si intortavano inseguendole per toccar loro il sedere e giocando al gioco della bottiglia o a quello della verità , non in una chat dicendo :-) :-P :-D

Abbiamo avuto libertà, fallimenti, successi e responsabilità e abbiamo imparato a crescere con tutto ciò.

Tu sei uno di nostri? Congratulazioni!

giovedì, ottobre 05, 2006

Devo chiedere scusa a tutti coloro che hanno l'impressione che, attraverso le mie parole o le mie azioni, io voglia sembrare chissà chi. Mi dispiace, tendo solo ad esprimermi per quello che sono.

Abbiate bontà.

martedì, ottobre 03, 2006


ipocrisia

.odio le bugie.
Mi dispiace dover contraddire QUALCUNO
che PENSA STRANE COSE.

Ho sempre agito nel modo che ritenevo il migliore,
e NON HO mai - dico mai - avuto SECONDI FINI.

Proprio sta volta (per questo)
SONO IN PACE con me stesso.

Ciao Papà